ISCRIZIONE VELOCE AL R.U.N.T.S. PER GLI ENTI DEL TERZO SETTORE O E.T.S. DI RETI ASSOCIATIVE CHE ADOTTANO IL MODELLO STANDARD DI STATUTO: PER GLI ALTRI OCCORRE ATTENZIONE ALLE MODIFICHE STATUTARIE

La circolare del Min Lav. del 5 marzo 2021, n.2 precisa che gli enti del terzo aderenti a reti associative di cui all'art.4 comma 1 del d.lgs. n.117/2017 (“Codice del Terzo settore”) settore che, in fase di adeguamento statutario, “facoltativamente” adottino il modello standard hanno una riduzione dei tempi previsti per l'iscrizione al RUNTS. Per tutti gli ETS (partecipanti a reti associative e non) occorre prestare attenzione alle seguenti clausole e/o situazioni:

- si può costituire l’ente unicamente nella forma associativa con possibilità di applicare sia la disciplina generale prevista per tutte le associazioni del Terzo settore che quella speciale dedicata alle Odv e alle Aps (articoli dal 32 al 36 del Cts);

- sia al momento della costituzione che durante tutta l’esistenza dell’ente, è necessario mantenere la presenza di almeno sette persone fisiche o tre OdV/Aps, poiché in caso di riduzione del numero di associati sarà necessario provvedere alla reintegra entro un anno, pena la cancellazione dal Runts; al riguardo precisandosi che se l’ente non rispetta i requisiti numerici relativi agli associati ai fini della qualifica di Odv o Aps, occorre distinguere se si tratta di un ente costituito prima o dopo l’entrata in vigore del Cts. In caso ETS costituiti prima del 3 agosto 2017 sarà sufficiente integrare il numero degli associati, mentre se costituiti dopo il 3 agosto 2017 (Nota Min. Lav. 4995/2019) sarà sempre necessario integrare il numero degli associati manifestando la volontà di assumere la qualifica di Odv/Aps mediante apposita delibera assembleare che dovrà essere assunta con il voto favorevole del numero minimo di associati richiesti per la costituzione;

- sono ammesse clausole statutarie per includere nella compagine associativa anche altri Ets purché questi non superino il 50% rispetto alle Odv/Aps associate; non si può inserire la generica indicazione della partecipazione all’associazione di persone fisiche ed enti, poiché si tratta di un rinvio eccessivamente ampio dal momento che il termine “enti” potrebbe ricomprendere anche le società che non possono fare parte della compagine associativa di Odv e Aps: bisogna indicare le categorie di soggetti che potranno essere ammessi;

- il numero minimo di partecipanti non dovrà essere necessariamente precisato nello statuto, trattandosi di una norma imperativa applicabile in ogni caso;

- lo statuto potrà prevedere anche una specifica clausola volta ad ammettere la partecipazione anche di altri enti non profit che non abbiano la qualifica di Odv o Aps. In quest’ultimo caso, sarà opportuno riportare la clausola relativa al numero minimo degli associati redatta tenendo conto di quanto espressamente previsto dal Cts;

- la composizione del Consiglio di amministrazione nelle Odv. I componenti di tale organo potranno essere reclutati solamente tra i propri associati o quelli degli enti affiliati. Non vi sarà spazio per indicare membri da parte di soggetti terzi o altri enti non profit che non siano Ets;

-non sarà, inoltre, possibile prevedere alcuna forma di remunerazione per la partecipazione agli organi sociali fatta eccezione per il compenso all’organo di controllo.

- con riferimento ai volontari, invece, gli enti che vogliano assumere la qualifica di Odv/Aps dovranno prestare attenzione alle indicazioni relative ai rimborsi. In presenza di clausole che indicano la possibilità assegnare rimborsi spese forfettari non potrà scattare il nulla osta all’scrizione al Runts.E' ammessa per tali soggetti la possibilità di ottenere rimborsi per le sole spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’ente. Tali spese potranno essere rimborsate anche a fronte di una autocertificazione del volontario, purché non superino l’importo di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso.

Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 settembre 2025
La Cass SS.UU.n.23093 /2025 legittima la rinuncia alla proprietà immobiliare, precisando che: 1 NON si applicano all'atto di rinuncia A FAVORE DELLO STATO tutti gli apparati normativi su conformità urbanistica (leggi 47/85 e 380/2001) , conformità catastale (122/2010) e attestato di prestazione energetica ; 2 l'atto è esente da imposte di donazione, ipotecaria e catastale, quindi pagherà solo euro 230 di bollo telematico e 90 di tassa di trascrizione: tutto ciò in quanto l'acquisto da parte dello Stato è considerato a titolo originario. Inoltre è consigliata la trascrizione contro il rinunciante e a favore del Demanio dello Stato C.F 97905320582, per conferire alla nota di trascrizione efficacia anche di voltura! DIVERSAMENTE, invece, anche se questa conclusione non viene espressamente enunciata, per la rinuncia di quota di comproprietà che va non allo Stato, ma a favore di altri comproprietari: in tal caso l'atto ha natura traslativa e quindi si applica tutta la normativa urbanistica e catastale e l'atto è soggetto ad imposta di donazione, ipotecaria e catastale sul valore dichiarato.
Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 settembre 2025
Questo è quanto stabilisce - seppur in tema di spese caldaia - la Cass 24236 del 30 giugno 2025
Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 settembre 2025
Questo è quanto stabilisce la Cass 24478/25
Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 settembre 2025
Secondo la Risposta a interpello AE 230 del 3 settembre 2025 la sospensione dei termini a causa Covid, operante dal 23 febbraio 2020 al 30 ottobre 2023, è valido per tutte le ipotesi successive i cui termini scadenti in questo periodo ripartono a decorrere dal 30 ottobre 2023 e precisamente decorrono da tale data: 1. il termine di 18 mesi (oppure 30 mesi se l’immobile è stato oggetto di lavori di efficentamento energetico superbonus di cui all’art. 19 del D.L. 34/2020); 2. il termine di 1 anno dalla vendita infraquinennale di una Prima Casa per riacquistarne una nuova; 3. il termine di 2 anni per rivendere la vecchia prima casa sia per evitare le decadenze sia per godere del credito d’imposta
Autore: Giovanni Maria Plasmati 23 maggio 2025
Con la risposta dell’Agenzia n. 133 del 14 maggio 2025 l'Agenzia ricorda le modifiche apportare al Tuir dalla legge di Bilancio 2024. Nel dettaglio l'articolo 67, comma 1, del Tuir, modificando l'articolo 9, comma 5, stabilisce che “Sono redditi diversi se non costituiscono redditi di capitale ovvero se non sono conseguiti nell'esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali o da società in nome collettivo e in accomandita semplice, né in relazione alla qualità di lavoratore dipendente: ...omissis... «[...] h) i redditi derivanti dalla concessione in usufrutto, dalla costituzione degli altri diritti reali di godimento [...] di beni immobili[...]». L’Agenzia quindi, alla luce della normativa e della giurisprudenza richiamate, ritiene che i due negozi siano autonomi dal punto di vista del diritto civile e pertanto siano soggetti autonomamente a tassazione. Di conseguenza il corrispettivo derivante dalla costituzione a titolo oneroso dell'usufrutto costituirà reddito diverso (articolo 67, comma 1, lettera h), del Tuir), la plusvalenza derivante dalla cessione della nuda proprietà dell'abitazione sarà tassabile ai sensi del citato articolo 67, comma 1, lettera b), del Tuir, secondo i criteri indicati nel successivo articolo 68 del Tuir, nel caso in cui la cessione avvenga entro 5 anni dall’acquisto.
Autore: Giovanni Maria Plasmati 23 maggio 2025
Con la Risp. a interprello n. 137/2025 l'A.E. precisa che non vi è plusvalenza rafforzata nel caso in cui il soggetto abbia acquistato un immobile ricostruito dalla ditta venditrice (a cui è stato ceduto il credito con lo sconto in fattura) dal momento che tale plusvalenza rafforzata vale solo in caso di prima cessione (ossia quella che fa il soggetto che ha ricostruito) e non anche per le successive
Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 maggio 2025
La Cass 3817/2023 ha affermato che l'azionde di nullità proposta dopo la fine dei lavori va rigettata per violazione della buona fede oggettiva e carenza di interessa ad agire se non c'è insolvenza del venditore
Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 maggio 2025
La Cass. con ord. 6178/2005 depositata il 7 marzo 2025 estende l'agevolzione ppc ex art. 2 comma 4 bis D.L. 194/2009 prevista per i fabbricati rurali anche ai fabbricati non rurali purchè pertinenziali. Circa il concetto di pertinenzialità si richiama la ris. AE 26/E/2015 che prevede il ricorrere sia dell'elemento soggettivo (volontà) sia di quello oggettivo (bene oggettivamente accessorio). La Cassazione al riguardo ha ribadito che in agricoltura il concetto di pertinenzialità del fabbricato deve ormai essere interpretato estensivamente e non limitata al concetto di "insistenza" diretta sul terreno. Quindi l'agevolazione è estensibile ai fotovoltaici anche se ubicati su aree edificabili, purchè pertinenziali a terreni agricoli
Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 maggio 2025
Con il D.L. 69/2024 al fine di evitare invalidità delle cessioni si è resa più agevole la pratica per sanare difformità urbanistiche. Conseguentemente la nullità in presenza di tutte le formalità e dichiarazioni ricorrerebbe solo quando non vi sia o sia erraqta la menzione relativa a "ricostruzioni " o ristrutturazioni "pesanti", rientrando tutte le altre ipotesi in casi di garanzie per vizi che il venditore deve offrire per legge (prima Cass 8230/2019)
Autore: Giovanni Maria Plasmati 8 maggio 2025
La risp. a interpello 127/2005 estende retroattivamente la possibilità di rivendita nei 24 mesi successivi e quindi l'applicabilità dell'art. 1 comma 116 della L. 207/2004 anche alle situazioni pregresse quindi precedenti al 1 gennaio 2025 purchè il vecchio termine di 12 mesi per la rivendita non sia decorso